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CALCIO

Riforme? Niente di nuovo, per il momento

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Il Consiglio Federale di ieri pomeriggio non ha partorito praticamente nulla di clamoroso.
Si parlava insistentemente di riforme dei format dei campionati, con proposte drastiche di riduzione degli organici tra i professionisti, di B a 2 gironi, C dilettantistica, oppure la ricostituzione della vecchia C2 a fronte di un unico girone di C “d’élite”.

Niente di tutto ciò. Le proposte della maggioranza dei club di C (sospensione dei campionati, promozione delle prime e blocco retrocessioni e ripescaggi) sono state tutte rigettate. Si dovrà tornare in campo, dalla A alla C, mentre è definitivamente stoppata la stagione dei dilettanti.

Troppo alto il rischio di ricorsi, si è proceduto per opportunità, forse confidando che le condizioni del protocollo sanitario per la ripresa vengano rivisitate sulla base di un possibile (ed auspicabile) arretramento della pandemia.
La stagione tra i professionisti dovrebbe riprendere da metà giugno e terminare il 20 agosto, mentre la seguente inizierebbe il 1º settembre, praticamente con un solo weekend di buco.

Tutto rimane così com’è quindi, con la possibilità reale che i clubs di C non siano in grado di adempiere economicamente alle disposizioni sul Covid 19, oltre alla mancanza di strutture idonee, peraltro non disponibili anche per molte società di B.

Intanto la D si ferma, a breve verranno ufficializzate promozioni e retrocessioni: le prime 9 andranno in C, le ultime 4 in Eccellenza, ma siamo certissimi che i verdetti attuali saranno con ogni probabilità “integrati” in fase d’iscrizione ai campionati di terza e quarta serie 2020-21, con la possibilità che i format e gli organici vengano rivisti (come sempre) in presenza di rinunce e fallimenti.

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