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TARANTO FC

Riforma rinviata, cosa cambia per il Taranto?

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La riforma sarà attuata, ma non da quest’anno.
Questo è quanto dichiarato da Gravina durante il Consiglio Direttivo della Lega Pro.

La riforma dei campionati, che dovrebbe portare al doppio girone di B e ad una C dilettantistica (opzione più probabile attualmente), scatterà quindi dalla stagione 2021-22, con la prossima che potrebbe essere l’ultima con 100 società professionistiche.

Infatti, i vertici del calcio sembrano concordare sul numero di 60 società per il prossimo futuro del professionismo, con la C che resta in bilico tra il declassamento al dilettantismo e il più complicato semiprofessionismo, ipotesi intermedia quest’ultima che necessita del passaggio politico, data l’assenza di norme in tal senso.

Paradossalmente, il rinvio della riforma potrebbe far aumentare le chance di ripescaggio per i club di serie D, se è vero che sono molte le situazioni difficili in serie C, con società che hanno più volte denunciato le proprie difficoltà economiche accentuate dalla pandemia. Ma è anche vero che tantissimi sarebbero i clubs di D che avanzerebbero domanda di ripescaggio, soprattutto in assenza di Fondo Perduto. Foggia, Savoia, Legnano, Prato, Messina Fc, Casarano, Cerignola, Campobasso e lo stesso Taranto, per citarne alcune, stanno monitorando la situazione, con presupposti anche bellicosi, in alcuni casi.

Tutto dipenderà dai requisiti. Fermo restando il merito sportivo (cioè la posizione in classifica maturata quest’anno) per avanzare domanda sarà necessario avere un impianto a norma, condizione “sine qua non” per qualsiasi progetto di risalita attraverso i ripescaggi. Condizione ancora più ostativa dato che è ormai certo che la C sarà professionistica anche la prossima stagione. La vicenda Cerignola della scorsa estate è emblematica.

Facile procedere ad un pronostico, guardando indietro di un anno: la Lega Pro farà valere l’opzione “riammissione” dei club “virtuosi“, anche alla luce delle retrocessioni a tavolino delle ultime in classifica e della conclusione anomala della stagione, tale sarà in qualunque modo essa arrivi a termine.
A seguire ci saranno i ripescaggi, con la graduatoria che sarà stilata tenendo conto della posizione in classifica e degli impianti a norma.

Per il Taranto cambia poco o nulla rispetto allo scenario dell’ipotesi di riforma dei campionati: in entrambi i casi, infatti, dato il campionato disastroso appena concluso, solo la rinuncia all’iscrizione in C di diverse società aventi diritto potrebbe innescare qualche speranza in ottica ripescaggio. In più pende sempre la spada di Damocle della regola dei 5 anni: un cavillo (ostativo solo per i rossoblu) da tenere sott’occhio quale indicatore di una differente “attenzione” della Figc verso la posizione della società del presidente Giove.

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