Ha scelto di andarsene e, sicuramente, ha fatto la scelta giusta.
Se n’è andato dopo aver realizzato ciò che desiderava più di ogni altra cosa dal calcio: vincere un campionato col Taranto e tornare a giocare con i rossoblu in C.
Il campionato scorso l’ha visto ancora protagonista, con un ottimo inizio di stagione, condito dalla grandissima prestazione, sua in particolare ma di tutta la squadra in generale, nel 3-1 al Palermo della 3ª d’andata e dall’assist al 94′ su calcio d’angolo per il gol di Bellocq al Catania.
Due istantanee dell’ultima delle sue 7 stagioni col Taranto, per un totale di 194 presenze in campionato e 15 reti. Riproponiamo l’articolo redatto in occasione delle sue 150 presenze, nel quale è espressa l’idea del giocatore-Marsili per il Taranto: il capitano e anima della squadra va via nel momento più giusto, suggellando con un lieto fine la sua lunghissima esperienza in rossoblu. A Casarano per una nuova sfida, in un campionato forse più adatto alla sua età ed alle sue caratteristiche, dove, ne siamo certi, sarà ancora protagonista.
150 volte Max, l’unico insostituibile
(15 febbraio 2021)
Laterza l’ha eretto a fulcro del suo progetto.
Anche quando c’è da fare turnover, lui è sempre lì, lì nel mezzo, come direbbe il “Liga” nella sua celeberrima “Una vita da mediano“. Ruotano tutti gli altri, compreso i 18enni, che di energie in corpo ne dovrebbero avere fin troppa.
Max invece è l’unico insostituibile, in questo Taranto.
Lo conosciamo, Massimiliano Marsili, ormai da tanti anni. L’ultimo ad arrendersi, come in occasione di certi suoi gol impossibili su punizione o calcio d’angolo, magari a tempo abbondantemente scaduto. Anche Max ha vissuto le critiche, le illazioni, le accuse nei momenti difficili degli ultimi tormentati anni in rossoblu. Taranto è una piazza che mastica amaro da decenni, per questo fagocita tutto, al primo intoppo, al primo errore, anche se sei Marsili e 99 su 100 sei tu a prenderti sulle spalle il resto del gruppo.
Max è quel giocatore che se non c’è noti subito che manca qualcosa. Perché, al di là delle caratteristiche tecniche, del carisma e dalla qualità espressa sul manto verde, Marsili è ciò che non può mancare in ogni squadra: un simbolo, l’identità, la trasposizione del tifo sul rettangolo di gioco.
150 gare in rossoblu non sono poche per questo ragazzo romano ormai tarantino d’adozione. Ma fosse dipeso da Marsili quella col Lavello sarebbe stata la 500esima in rossoblu, perché da quel lontano 2007 non sarebbe più andato via.
Invece ha dovuto cercare soddisfazione in altre realtà, ha vinto campionati incontrando il Taranto da avversario: Nocerina, Matera, Bitonto. Qui non c’è ancora riuscito, nella “sua” Taranto, dove ha sfiorato la B appena ventenne e dove ha collezionato secondi posti in serie D.
Max ci riprova ancora una volta a prendersi quel successo più volte sfiorato, per suggellare con un lieto fine questo capitolo della storia recente rossoblu lungo 150 partite.
(E ci sei riuscito, Max)